Investimento di tre milioni in via Veneziani, ma il sistema di sanificazione a batteri attende ancora il sì 

Copma ha raggiunto i cinquant’anni di attività nel mezzo di una pandemia che ha messo a dura prova le capacità del personale e le pratiche di sicurezza, certificandone la centralità nell’economia della sanificazione. «Siamo stati in prima linea tenendo sotto controllo i contagi dei nostri dipendenti, peccato non sia stato autorizzato il nostro sistema innovativo di sanificazione Pchs a competizione biologica, è un’antidoto all’antibiotico resistenza negli ospedali» ha fatto notare la presidente Silvia Grandi durante la cerimonia d’inaugurazione della sede rinnovata, in via Veneziani, alla presenza tra gli altri del vescovo Gian Carlo Perego e del governatore Stefano Bonaccini. Sulla sede l’investimento è stato importante, circa 3 milioni di euro, che hanno consentito di realizzare 50 nuove postazioni di lavoro distribuite in uffici modulabili ed openspace, sale riunioni e un auditorium da 90 posti; è dotata di pannelli solari, soluzioni domotiche e rilevatori di presenze, vetrate con frangisole elettrificati.

È quanto serve ad una coop ormai arrivata a 1.700 dipendenti su tutto il territorio nazionale, l’83% donne, con fiori all’occhiello come la pulizia del Policlinico Gemelli di Roma. «Ma stiamo lavorando per espanderci con nuove commesse» ha aggiunto la presidente, che ha ricordato anche l’attività sociale e per la città dell’azienda, riconosciuta dall’assessore Matteo Fornasini («ha mantenuto le sue radici, lo dimostrano i fondi per il giardino Schifanoia e teatro anatomico»). Di strada dal 1971, quando dieci soci di cui otto donne la fondarono, Copma ne ha fatta molta, ha sottolineato Andrea Benini (Legacoop), «se siamo qui a festeggiare è grazie alla capacità che ha avuto negli anni di costruire un patrimonio intergenerazionale da trasmettere ai soci futuri».

Bonaccini ha colto alcune sollecitazioni poste, «siamo di fronte ad un altro esempio positivo: una realtà radicata nel territorio che investe nella transizione ecologica, a partire dalla propria sede. Il nostro ruolo è di garantire un modello improntato all’inclusione, alla solidarietà e alla tutela dei diritti»; a questo proposito è arrivato un sostegno alla richiesta che arriva dalle coop d’impegnarsi contro le gare d’appalto al massimo ribasso, «ci mettono in difficoltà perché puntiamo sulla qualità» ha sottolineato anche Grandi. Poi spazio alla speciale benedizione del vescovo («fondamentale coniugare ambiente e salute») e alle note banda filarmonica Ariosto.

S.C.


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